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Jan. 9, 2018

Come mai qualcuno dovrebbe spogliarsi nudo, magari anche davanti ad altre persone? Provo a raccontarvi la mia esperienza: Sono nato negli anni ottanta e sono una persona normale, lavoro, ho i miei hobby e coltivo amori ed amicizie come tutti voi. Fin da quando sono nato, come tutti, ho avuto un rapporto più o meno piacevole col mio corpo. Da piccolo, aiutato dalla natura che ci mette al mondo senza pregiudizi, ero molto più a mio agio nello stare nudo. Crescendo però ho dovuto fare i conti prima con i concetti quali il pudore, sia naturale sia quello imposto dalla famiglia, ma anche con la sfera sessuale che in un maschio può essere causa di grattacapi! Non meno importante il senso di “peccato” trasmesso dagli insegnamenti mal interpretati della dottrina cattolica, infatti dove non arrivava il pudore naturale ci pensa spesso la “religione” (virgolettato) a giudicare come peccato una condizione normale e naturale come la nudità, l’errore più comune è quello di giudicare la nudità come condizione di peccato, forse perché associata alla pratica sessuale, altro tema molto critico ma che non voglio trattare troppo a lungo ora. Tornando a me, durante l’infanzia e la pubertà la nudità è stata un tabù’ come per tante altre persone. Ho vissuto male alcune fasi dello sviluppo perché ho vissuto passivamente il confronto con gli altri, a scuola ad esempio vedevo i miei compagni che non avevano problemi a fare la pipì negli spazi aperti o a spogliarsi dopo l’ora di ginnastica. Io ero costretto a nascondermi per fare certe cose. Dentro di me desideravo spogliarmi ma il senso di peccato e il timore di essere giudicato erano troppo forti. Queste sensazioni mi hanno accompagnato per tutta la durata degli studi, fino alle superiori. Passando per gli anni dello sviluppo quando i primi peli in zone delicate ti fanno sentire brutto o “sbagliato”. In quei momenti della vita non vorresti mai che qualcuno ti vedesse nudo se non sei stato abituato ad accettarti…. Altre occasioni in cui la nudità oppure il solo pensiero della nudità diventava un problema erano le visite mediche o i momenti in cui era necessario spogliarsi con i compagni, ad esempio per una manifestazione sportiva o una vaccinazione. Mettersi a nudo (o restare in mutande) significava spogliarsi davanti agli altri e mettersi davanti al loro giudizio. Una cicatrice, i rotoli di grasso o i peli diventavano il centro dell’attenzione e motivo di derisione. Ho capito solo dopo che i bambini tendono a deridere proprio chi non si accetta e mostra la propria debolezza mentre chi è a proprio agio viene generalmente risparmiato!. In fine la sfera sessuale: le prime esperienze sono state molto complicate sempre a causa della paura del giudizio e il forte senso di peccato di cui ho già accennato in precedenza. Poi nel tempo, maturando una certa consapevolezza di me, ho cominciato a farmi alcune domande: come mai sto vivendo in maniera così negativa il rapporto con il mio corpo? Perché ciò sta avvenendo? Mi va bene così oppure voglio un futuro diverso? E le risposte non hanno tardato ad arrivare. La svolta nel mio modo di vedermi e di conoscermi è arrivata quando ho iniziato a spogliarmi (da solo) e a guardarmi. Mi sono accorto che nudo ero diverso da tutti gli altri, non avevo bisogno di uno stile di abbigliamento o una pettinatura stravagante per riconoscermi. I miei difetti erano le mie caratteristiche, i miei difetti erano la mia bellezza. Spogliandomi ho iniziato quindi ad apprezzarmi per quello che ero, e che sono. Mi sono accorto che più mi accettavo per quello che ero, più vivevo meglio tante situazioni che prima erano causa di imbarazzo. Mi sono accorto che se mi accettavo mi piacevo di più e stranamente piacevo di più anche agli altri, da vestito si intende! Da li a poco ho iniziato a fare ricerche e a leggere principalmente sul web qualcosa di più sul nudismo e ho trovato molte informazioni tra cui siti e forum a tema, segnalo Inudisti.it che è il sito al quale mi sono ispirato per dare un nome al mio podcast, troverete il link nelle note dell’episodio. Ormai grande, intorno ai 25-26 anni, stare nudo in casa iniziava a non bastarmi più, sentivo che avevo bisogno di uscire e di toccare la natura con la pelle nuda. Fortunatamente vivo in campagna ed è stato facile fare il salto. Questo è stato il momento che mi ha cambiato la vita! Infatti da quel giorno in cui sono andato in giardino e mi sono spogliato la mia vita ha iniziato a cambiare in meglio. Bastano 5 minuti in un prato o meglio ancora in un bosco, stando completamente nudi, a ricaricare il corpo e la mente in un modo che è difficile spiegare, almeno per me non esiste nessuna altra esperienza che dia una ricarica equivalente! Lo stato d’animo migliora, i pensieri brutti spariscono e lasciano spazio alle sensazioni piacevoli che accarezzano il corpo: il vento, l’erba, le foglie e i raggi del sole fanno esplodere una energia che io non conoscevo. Col passare del tempo e con la sempre maggiore consapevolezza del mio corpo e acquisita una certa tranquillità nello stare nudo ho poi superato anche l’ultimo scoglio: la nudità in comune. Prima esperienza al mare, con la mia fidanzata, in una spiaggia libera in Sicilia nel 2011 dove per la prima volta mi sono tolto gli slip e ho inspirato a pieni polmoni e mi sono sentito davvero a contatto con la natura e con me stesso! Poi successivamente ho iniziato a cercare le spiagge ed i luoghi frequentati dai nudisti e ho scoperto che le mie sensazione erano comuni a tanti, forse tutti. Ho scoperto, come dico sempre, che la gente molto spesso è più bella da nuda che da vestita! Se dovessi spiegare a chi non lo ha mai fatto, perché è così bello stare nudi insieme alle altre persone, direi sicuramente che lo stare nudi paradossalmente cancella le diversità. Quando sei nudo prendi consapevolezza (come ho già detto) che tu sei il tuo corpo, i tuoi difetti sono le tue caratteristiche e le tue caratteristiche sono ciò che ti rende bello. Quindi nude le persone sono BELLE. E’ bello guardare una persona nuda e vedere che è effettivamente unica con le sue caratteristiche. Una volta assimilato questo concetto viene da se che da nudi non ci sono belli o brutti, magri o grassi, giovani o vecchi. O meglio queste categorie non rappresentano più una differenza tra le persone, si tende a dire che la nudità rende tutti uguali, in realtà ci mette tutti sullo stesso piano! I timori reverenziali scivolano via, mi è capitato di parlare con persone “importanti” con le quali avrei avuto un certo timore a parlare da vestito (a causa della mia timidezza) ma da nudi questo problema sparisce! Nella maggior parte dei casi poi da nude le persone sono più oneste e sincere, parlando ci si accorge che non ci si sforza più di dire quello che gli altri vogliono sentir dire, e così si finisce per raccontare con tranquillità anche le cose più complicate o che si ha paura di dire. Per finire la nudità aiuta a prendere coscienza oltre che del proprio corpo anche della propria sessualità, infatti è inevitabile da nudi fare i conti con i propri genitali e le proprie emozioni. Tra i dubbi e le paure di chi pensa al nudismo ma ha mai provato c’è tra i primi posti (almeno per i maschi) la paura delle erezioni, è un tema comune e nei forum tematici è in genere tra i post più diffusi. In merito a questi temi posso dire che la presa di coscienza di se stessi, delle proprie caratteristiche sessuali (sia fisiologiche che mentali) è resa più facile dalla pratica del nudismo. Anche soltanto il fatto di poter parlare liberamente con chi è diverso da noi: una ragazza se siamo uomini, un gay se siamo eterosessuali solo per fare due esempi, ci mette in condizione di guardarci meglio dentro e di accettare come siamo fatti. Siamo persone normali, la natura ci ha messo al mondo con un corpo e il nostro corpo è programmato dalla natura, non possiamo essere noi con regole culturali o religiose a impedirne il funzionamento. Ecco che se siamo uomini dobbiamo fare i conti con la possibilità che prima o poi arrivi una erezione, di solito avviene di rado se non mai, perché i nudisti si rilassano e vivono in maniera molto naturale anche la sessualità però questo non toglie che le sensazioni piacevoli della natura possano essere così intense da scatenarla. Quando ci si trova in questa situazione non bisogna fare l’errore di pensare che sia un grave problema, i nudisti hanno il grande dono di accettare il corpo nudo ciò che comporta. È importantissimo invece non ostentare questa condizione, questo si che è un problema, perché i nudisti sanno quanto sia difficile mantenere ben distinto il sano nudismo dal nudismo fatto per altri scopi. Quindi basta non mettersi in mostra, magari comprarsi temporaneamente con un telo oppure fare un bagno se si è al mare o una passeggiata in una area isolata se si è in montagna. Se si è soli invece io ritengo che non si debba nascondere ne tanto meno cercare di interromperla. E’ una espressione naturale del nostro corpo e ripeto, se si è soli, credo che vada vissuta con serenità e che possa aiutare a prendere ancora più coscienza di se. So che questo è un tema difficile e delicato da affrontare, poche parole non bastano mail, troppe parole possono far sembrare che questo sia il tema principale e distogliere l’attenzione dall’argomento originario. Io ho provato a dare la mia interpretazione che può essere condivisa oppure no, ma questo ritengo che sia il bello della vita! Nonostante le cose da dire sarebbero ancora molte, mi fermo qui e vi ricordo che se volete potete scrivermi per suggerire un argomento che vi incuriosisce o per il quale avete bisogno di maggiori spiegazioni alla mail: nudistapodcast@gmail.com. Per chi usa twitter il mio account è @inudista Ciao a tutti! Link ⁃http://www.inudisti.it ⁃https://twitter.com/inudista

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